Ci troviamo in Quaresima, il tempo da dedicare alle rinunce, alla penitenza o a piccole o grandi vittorie su noi stessi, ma possiamo anche pensare a moltiplicare il bene, gli atti di bontà, di carità, di gentilezza, per avere un quotidiano impegnato nel compiere opere buone verso chi vive disagi, incomprensioni, lutti, ecc… È il tempo in cui possiamo tentare di educarci per svolgere al meglio i nostri doveri con amore e con tanta buona volontà, perché spesso il nervosismo prevale e porta a creare tensioni inutili e dannose per tutti! Così possiamo impegnarci doverosamente per fare quella fatica che ci tocca con pazienza, dedizione e mitezza, quella mitezza che Gesù venne ad insegnarci… e che sicuramente acquisterà un valore eterno!

Vorrei proporvi anche di entrare in questa Quaresima come poveri peccatori, quali siamo, chiedendo perdono al Signore per gli obiettivi mancati… Oh, quante volte avremmo voluto fare chissà che cosa, ma senza riuscirci affatto; forse per indisposizione, forse per malcontento a volte causato da noi stessi! Proviamo con la mente ad andare alle nostre giornate non realizzate, in cui ci siamo proposti di fare del bene, ma non ci siamo riusciti perché infastiditi dalla routine quotidiana che a volte deprime, stanca. E con un simile umore non si va avanti, ci si ferma bloccandoci per mancanza di amore, di grinta, di volontà!
Prendiamoci delle pause per riflettere, meditare… potremmo trovare delle Beatitudini tradite o non rispettate che, invece, sarebbero da fare nostre, perché sono da amare, da assumerne l’abito, vestirci di esse per rispondere in pienezza ai gusti del nostro Redentore! Il Signore ci ha insegnato quali sono, le conosciamo bene, ma in quante occasioni noi trascuriamo lo stile di Gesù!? Ecco, in questo tempo favorevole, impegniamoci ad essere davvero come Lui ci vuole!

Proviamo a dare una carica di amore alle nostre giornate con il nostro modo di essere, di porgerci, di accostarci agli altri! Teniamo sempre ben presente la discrezione e la pacatezza con cui Gesù avvicinava le folle, i malati e i suoi stessi apostoli! Forse non c’è bisogno di dire tante parole, ma sempre possiamo chiedere pietà al Signore per il nostro tempo rubato al Suo Amore e alla Sua Gloria, perché noi, Sue creature, come dice Sant’Ireneo: “La gloria di Dio è l’uomo vivente!”.
E qui sorge spontanea in me una domanda: ma come vive l’uomo? Vive per la gloria di Dio o, più spesso, si trova a vivere solo per la sua umana gloria? Forse possiamo correggere qualche atteggiamento proprio iniziando dalle più piccole cose. Ad esempio: vogliamo un abito magari desiderato da tempo, lo acquistiamo perché ci sta a cuore ma proprio quando ci siamo riusciti, lasciamo che scatti in noi il desiderio di offrire questa gioia per la Gloria di Dio. È un modo per uscire da quella mondanità scontata che fa capolino facilmente in noi! Offrendo il tutto per la Sua gloria ecco che riusciamo a ridimensionare quell’umano impellente che subentra in ciascuno di noi!
Bastano poche parole dette con il cuore; tutte le volte che riceviamo una gratificazione… Bello è abituarsi a offrirla con slancio: “Signore sia per la Tua Gloria!”. E se riusciamo a farlo sovente, ecco che può immergerci nel cammino della santità!

Vorrei spingervi a fare ogni cosa, ma proprio ogni cosa per il Signore! E qui ancora un piccolo esempio: “Signore, tutto quello che io oggi devo fare l’offro a Te!”. E non fidandoci di noi stessi, invitiamo il nostro Angelo Custode ad offrire a Gesù quello che facciamo nelle nostre giornate… Preghiamolo di farci memoria e di aiutarci ad offrire tutto per la Gloria di Dio e in riparazione del male che c’è nel mondo! Questo è per me qualcosa di forte, di determinato, di bello, perché è quella riparazione che la Vergine Maria venne a chiedere ai tre pastorelli di Fatima! E solo il Signore conosce di quanta riparazione oggi abbiamo bisogno! Oh, come urge per tutti noi assumerci il compito di caldeggiarla nelle anime e nei cuori che amano il Signore!

Prendiamo l’abitudine di offrire in riparazione anche quel mal di testa, quel rimprovero non meritato, quell’incomprensione che ci ha fatto tanto male… Tutto possiamo offrire al Signore in riparazione, la gioia e il dolore, la fatica e il pianto, il lutto per una persona cara, insieme alla gioia di avere una famiglia felice!

L’altra cosa semplicissima e che suggerirei di fare ogni giorno, è di chinarci e di dare un bacio alla terra per questo mondo che sembra dimenticare quanto è preziosa l’umanità e i valori su cui essa si fonda: potrebbe sembrare una cosa futile, ma per me è davvero importante, perché baciando la terra con un atto di adorazione e implorando il Signore che venga a benedirla, si può entrare nella benevolenza del Padre che ci fa sentire graditi al Suo cospetto! I tempi sono tutt’altro che rosei, ma una tale azione penitenziale potrà attirare la sua benedizione sulla terra e sull’intera famiglia umana!
Facciamolo questo gesto con tutta la nostra povertà, con le nostre più semplici e povere parole: “Vieni, Signore, a benedire da terra… Signore, noi abbiamo bisogno di Te, abbiamo bisogno della Tua Azione salvifica… Vieni in mezzo a noi e portaci dove Tu ci attendi; donaci la capacità di seguirTi e vieni a rinnovare la terra, a benedirla, a far sì che tutti gli uomini sappiano amarsi come Tu ci hai insegnato!”.

Questo gesto così significativo e queste preghiere elevate a Dio con ardore e fervore sarebbero da fare tutti i giorni e, non solo in Quaresima, ma sempre! Perché è una cosa grande, tanto grande che il Signore è quasi costretto ad ascoltare il nostro grido che eleviamo a Lui con un atto di penitenza.

Adesso vi riassumo i propositi per questo tempo, invitandovi a scegliere quello che è più consono alla vostra spiritualità e al vostro modo di essere, di pensare e di fare:
– Pregare e offrire per la Gloria di Dio;
– Il bacio per terra;
– La preghiera fasciata dal silenzio, che vi raccomando, perché con questo atteggiamento possiamo ascoltare quello che il Signore vuole trasmetterci e quel silenzio sarà capace di metterci, senza tanta fatica, alla presenza di Dio!

A questo punto sento il bisogno di celebrare, sì, celebrare la preghiera che congiunge il Cielo alla terra: è il nostro Atto d’Amore che non dobbiamo mai perdere di vista perché è la preghiera di questo momento drammatico e incalzante, la preghiera di riparazione di cui oggi il mondo ha estremo bisogno, la nostra arma di fuoco per abbattere l’avversario sempre in allerta per dividere e creare tensioni!