Egli si desta dal sonno… e con Lui tutta la natura si sveglia e canta il suo inno di gloria al suo Creatore! Esultano i fiori, sussulta la terra… Tutto si veste e si ammanta di colori: le sorgenti cantano all’Altissimo la loro melodia intessuta di freschezza, quale espressione di vita che diventa gioiosa meraviglia nel nostro vissuto, in cui l’inoltrarsi è respirare l’atmosfera della festa che il creato sa donarci, insieme al festoso suono delle campane che annunciano la Risurrezione del nostro Redentore!

È festa, grande festa per chi ha fede; anche la luce del giorno, a cui siamo abituati, assume l’atmosfera di un segno prodigioso… e sembra che anch’essa acclami al nostro Salvatore! Gesù è Risorto!
Lo dicono i prati insieme alle valli, lo cantano le sorgenti, lo ripetono i fiori nelle distese dei campi, con la loro melodia di colori che bella e stupenda, sul fare del giorno, ci ammanta!

Risorge Gesù… Mentre un manto di tenerezza ci avvolge, ci scuote e quasi non riusciamo a darle un nome e, vivendolo, aleggia in noi un sorriso che “spingendoci in avanti”, diventa l’abbraccio festoso verso chi incontriamo, che sa tingere di bontà la nostra Pasqua!

Vi confesso che (forse succede anche a voi) molte volte ce la metto tutta per donare atti di bontà, tanto è il desiderio perché in me diventi una “normalità di vita” che dovrebbe appartenermi: VIVERE, ESSERE, AGIRE sia con la mente che con il cuore, ma soprattutto con le mie fragili mani! Ed è meraviglioso scoprire che, se lo vogliamo davvero, può diventare possibile avere quella fonte di bontà da cui attingere uno stile di vita, che può donarci l’abito più bello e prezioso in ogni servizio umano e sacerdotale! 
Tutti abbiamo dentro un deposito di bontà, non sempre facile da esternare, perché occorre tanto lavoro su noi stessi per riversarlo con umiltà e semplicità nel nostro vissuto: la bontà che il Signore ha seminato in noi non deve rimanere nei sottofondi del cuore, ma dev’essere quella “Lucerna che non si accende per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere perché tutti possano godere di quella luce”! (Mt 5,15).

Ascoltiamo Madre Teresa:
“Se elargisci bontà e ti attribuiscono fini egoistici, non importa, tu continua ad elargire bontà!
Se la bontà che oggi stai donando verrà dimenticata domani, non importa, tu continua ad elargire bontà!”.

Sì, elargiamo bontà in ogni momento e con tutti i mezzi che abbiamo; copriamone i luoghi dove passiamo perché quell’atto benevolo, quel sorriso o quella benedizione, sono certa che tornano a noi! Nei nostri atti benevoli non dimentichiamo di pregare per i tanti figli di Dio che vivono il disagio, la fame, il martirio della guerra…