PROGETTO ANIME RIPARATRICI
Suor Lina (Michelina) Iannuzzi
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AVVENTO 2024
EDUCARE OGGI, IMPRESA ANCORA POSSIBILE…
Carissime e carissimi, mi sono ritrovata a fare una riflessione su una pagina del racconto del Piccolo Principe, dove si racconta come “Prendersi cura della rosa” … È un esempio molto bello da cogliere perché ci fa capire che “Il seme contiene già tutto dentro” proprio come ogni creatura umana e che “Deve solo essere accompagnato a sbocciare“.
In questo tempo di grande disorientamento, in cui il mondo ci presenta esempi terribili e raccapriccianti ogni giorno di più, dobbiamo chiederci, davanti a Dio, che cosa possiamo fare nel nostro piccolo… Direi che urge “Prendersi cura della rosa”!
Come ogni anno siamo chiamati a vivere il periodo dell’Avvento e quale migliore proposito il dedicarci ai nostri bambini o ragazzi, che sono fiori e gioielli delle nostre famiglie, magari con una educazione un po’ rivista, che preveda una materna fermezza che punta non soltanto al rimprovero!
I nostri ragazzi, figli e nipoti, coloro che profumano di vita e guardano al futuro, sono i nostri uomini di domani e per essi bisogna dare, sacrificarsi, appassionarsi con vivace creatività perché sono solo loro i portatori della speranza nel mondo, anche se spesso vengono descritti come apatici e indifferenti a tutto!
Oggi è difficile educare perché i ragazzi sono refrattari, ma proviamo a chiederci, interpellando la cronaca, se gli atteggiamenti dei nostri giovani possono essere una conseguenza del “Lasciare andare…” di noi adulti!
Quando i giovani sono lasciati a se stessi, penso che possano solo rimanere pigri e svogliati, senza minimamente fare un passo per salire la vetta della vita: mancano i dovuti stimoli!
Ogni bambino o ragazzo ha già in sé ”il seme che contiene già tutto dentro“, ma ha bisogno di fare, di creare, di essere occupato in qualcosa che susciti e amplifichi i suoi interessi, che non possono in nessun modo venire dal cellulare o dal PC, che offrono videogiochi o chat carichi di vuoto e di una violenza sempre più spinta.
Capisco che oggi la nostra società ha creato un modello di vita dove gli adulti spesso sono costretti a non poter affiancare i propri ragazzi e a dover delegare ad altri quegli spazi decisamente preziosi per impartire delle regole, con l’indirizzo che si vuole dare. Investiamo il poco tempo che rimane, cercando di viverlo dando loro un orientamento: aggrappiamoci al Signore per poterli aiutare con intelletto d’amore e dare loro esempi intrisi di quei sacri valori che ci sono stati trasmessi ed oggi così tanto sminuiti o dimenticati perché sono essi il faro e i modelli da cui attingere!
Impegniamoci affinchè i ragazzi riescano ad accettare i nostri suggerimenti, con il dare amore, empatia e con la consapevolezza di saper fare davvero il bene di chi ci è stato affidato. Occorre far capire loro che quei momenti in cui si impartisce una regola o si danno dei consigli per un comportamento retto e sano sono estremamente utili e basilari per la loro età perché, più avanti, nel caso di un loro volontario rifiuto, sperimenteranno che cosa comporta aver perso quella “Perla preziosa” offerta loro con vocazione e tanta gratuità!
Educare è anche saper riprendere i ragazzi amandoli fino in fondo e gratuitamente, un amore che non ama il potere, ma ha il grande dono che, prima o poi, può portare frutto! È anche necessario che ci si accorga per primi della bellezza che loro portano dentro e che spesso tengono nascosta perché non ne sono coscienti!
Come sarebbe bello e utile per noi avere sempre presente queste parole: – Lo specchio dei ragazzi siamo noi, insegnanti, genitori, catechisti, Sacerdoti… –
A maggior ragione dobbiamo sentirci ancor più stimolati a dare il meglio di noi stessi!
Bello e producente è per noi richiamare alla mente gli insegnamenti dei grandi Maestri di vita come Don Bosco, il padre del geniale metodo preventivo, che include l’amorevolezza, la religione e la ragione… Egli diceva in modo accorato: “Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore e solo Dio ne è il padrone!”.
Non potremo mai riuscire ad essere dei veri educatori, se il buon Dio non ce ne insegna l’arte e non ci metta in mano le chiavi per saper aprire i cuori, al gusto di migliorare il proprio temperamento e al come “imparare ad imparare” quelle regole di vita che aiutano a formare e a far stare bene.
Così con Don Milani e il nostro Beato Padre Biraghi, nel coltivare il rapporto umano con i loro giovani, erano certi che dovevano saper scorgere in ciascuno l’unicità e l’originalità da accompagnare e da far venire fuori adeguatamente. Insegnamento largamente trasmesso anche a noi, suore Marcelline, dal nostro Beato, nel dovere e nella vocazione di Suore educatrici, che consiste proprio nell’affiancare i ragazzi in ogni attività sempre con senso materno e, al tempo stesso, riuscire a saper cogliere il momento opportuno per trasmettere Gesù, insieme alle buone maniere con i dovuti comportamenti, degni della responsabilità dell’adulto e della persona matura.
Rendiamoci attenti a questo impegno e preghiamo perché ogni piccola o grande comunità possa scoprire e testimoniare che educare è bello! Sì, perché è come dire: umanizziamo, diamo senso di umanità ai giovani… E quanto ne abbiamo bisogno! Infatti, nel Salmo 8 troviamo: “Che cosa è mai l’uomo perché te ne curi?” Una domanda che dovrebbe suscitare tutta la nostra attenzione per approfondire il tema dell’educazione come opera divina per eccellenza, che sa spingere con audacia al recupero dei valori cristiani che si stanno perdendo, con grave danno per i giovani e la società del futuro!
Una bellissima icona evangelica la troviamo nei due discepoli di Emmaus, che se ne vanno tristi e delusi… Essi hanno il sogno infranto che non permette loro di pensare al domani… È una descrizione che ci tocca: quante volte ci troviamo smarriti di fronte ai comportamenti dei nostri ragazzi, che assaporiamo come una triste sconfitta!
Così i due discepoli, vinti dallo scoraggiamento camminano senza una meta… ma Gesù si fa loro accanto come compagno di viaggio, un forestiero che li avvicina e si mette in cammino con loro…
Nel momento di dura sconfitta che ci dovesse toccare, non dimentichiamo che possiamo chiedere aiuto al Signore, perché Lui è sempre con noi e ci accompagna in ogni dura difficoltà!
Donaci, Signore, di essere quegli strumenti che con la Tua Grazia
possono modellare le anime che hai posto sulla nostra strada e fa’
che possiamo essere delle pietre vive nella Tua Chiesa!
Rendici duttili all’Azione del Tuo Spirito, empatici verso tutti per
capire bene le situazioni e i bisogni di ciascuno!
Insegnaci a saper essere quello che tu attendi da noi; rendici
capaci di saper dare quegli stimoli che portano a Te,
in questo tempo così travagliato!
Aiutaci ad assolvere bene quel compito che hai assegnato a
ciascuno di noi e di rispondere in pienezza e creatività, affinchè
tutti i giovani possano riconoscere che solo Tu sei il Signore!
Mettiamoci alla sequela del nostro grande Pedagogo, Gesù, e capiremo lo stile e il metodo che usa Lui, nostro vero Maestro di vita! Egli educa tramite le circostanze, gli avvenimenti della vita… Ci parla, ci attira a Sé e al tempo stesso ci rende protagonisti responsabili e liberi del Suo Progetto!
A questo punto raccogliamoci nel Nome Santo di Dio perché è doveroso dedicarci al “Signore che sta arrivando”. Cerchiamo di mantenere il proposito iniziale di curare maggiormente i nostri gioielli in crescita, che patiscono le nostre ansie e vivono anche il disagio per la mancanza di prospettive e di una società non sempre benevola e attenta alla loro sensibilità, troppo spesso messa a dura prova…
Preghiamo, preghiamo, preghiamo perché Dio abbia pietà dei nostri giovani e doni loro speranza, affinchè non rimangano demotivati e spenti, ma realizzino il “Progetto” che il Signore ha sognato per ciascuno di loro!
Preghiamo costantemente anche con l’Atto d’Amore per i nostri figli e per tutti i giovani, avvolgiamoli con la nostra preghiera per tutto il tempo dell’Avvento:
Mio Dio, Ti amo!
Abbi pietà di noi e del mondo intero!
Riempiamo questo tempo di attesa pregando molto anche per tutti gli educatori perché sappiano spendersi e ottenere da Dio il dono di un’umanità che sappia ritornare ai valori!
Con questo mio scritto, che vuole essere solo una riflessione, vorrei essere riuscita a condividere le nostre ansie, i timori, ma anche le speranze nei riguardi dei nostri giovani, che sono parte di noi!
Sono vicina a quanti vivono situazioni non semplici, ma il Signore è con coloro che hanno il cuore ferito…
Rifugiamoci nella preghiera e nell’abbandono a Lui, che certamente non ci lascerà a lottare da soli…
Vi abbraccio di cuore, vi porto a Gesù e invoco per voi quella pace di cui abbiamo tutti un enorme bisogno! Buon Avvento nella gioia del Signore che viene!
Suor Lina Iannuzzi