ACCETTARE LA SOFFERENZA CON AMORE – Febbraio 2018

PROGETTO ANIME RIPARATRICI

Suor Lina (Michelina) Iannuzzi

Cellulare: 333 95 31 599 dalle ore 9 alle 12 e dalle 20 alle 22

Sito ufficiale Atto d’Amore: www.preghiamoperilmondo.org

E-mail: preghiamoperilmondo@yahoo.it suorlina@preghiamoperilmondo.org

11 FEBBRAIO 2018
GIORNATA DEL MALATO

AMANDO
I SOFFERENTI,
SIAMO CHIAMATI A DIFFONDERE AMORE!

O fratelli sofferenti, o figli doloranti sparsi nella nostra Italia,
vorrei giungere a tutti e a ciascuno per dirvi la parola di Gesù,
l’Uomo del dolore: “Non piangere” (Lc 7,13). 

Paolo VI

A voi, carissime anime che amate il Signore, giunga il mio abbraccio di pace che vuole esprimervi tutta la gioia del mio intrattenermi con voi!

Il tema che voglio trattare è quello sulla sofferenza, di cui Gesù porta il primato; Lui è al centro del regno del patire umano e non fa altro che farlo Suo! Il Figlio di Dio ha un’immensa compassione e comunione con quanti patiscono… Su ogni volto sofferente sento che è nascosto il volto di Gesù… Così ogni sofferenza per me, diventa simbolo, segno, sacramento umano, dove si nasconde la presenza misteriosa del Signore, che l’associa al proprio patire e la offre al Padre. San Paolo dichiara: “Do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col. 1,24).

Andiamo a visitare gli ammalati, andiamo ad ascoltarli! È un’arte che richiede impegno, ascolto, serietà, preparazione e tanta sensibilità! Dobbiamo volere loro bene come a persone care, perché sono nella sofferenza, in un lungo patire che rende i loro giorni difficili. Gli ammalati sono il nostro Gesù che soffre, perché nel Suo dolore è racchiuso tutto il dolore dell’umanità!
Impariamo a dare qualcosa di noi stessi a quelle persone che versano in uno stato di bisogno! Può essere un’attenzione silenziosa… un favore fatto con spirito d’altruismo… il saper ascoltare o il saper donare un sorriso, una parola che gratifica e fa sentire comprensione, amicizia, solidarietà e comunione!

Non nasce adulta la carità, ma ha un cammino di crescita… Ha bisogno di essere alimentata ogni giorno, in ogni gesto, in ogni relazione per farla diventare viva, vera, eroica, costante, come hanno saputo fare i Santi!

Se vogliamo conoscere Dio, andiamo dai poveri, da chi soffre, dai fratelli in difficoltà… Quando diamo un po’ di affetto e attenzione alla persona che soffre, sempre cade il velo che ci separa da Dio perché Lui è lì, in Colui che sta vivendo un momento doloroso… È lì e attende il nostro tempo, la nostra dedizione, il nostro amore da donare a chi si trova in un contesto di bisogno!

Signore che ami i sofferenti,
donaci di saper apprendere alla scuola dei sofferenti!

Chiediamo perdono per i giorni inutili in cui non siamo capaci di offrire, di amare, di essere di aiuto al nostro prossimo, agli ammalati! Quanta fretta a volte ci porta a sbrigare altro, quando si dovrebbe dare un’attenzione maggiore al loro bisogno! Spesso questi ritardi possono pesare sull’anima come macigni! 

Venendo sulla terra, il Signore ci ha consegnato una missione: quella di avere generosità di madre e tenerezza di figli verso tutti. Dobbiamo sentirci, nel nostro mondo, come braccia aperte inviate ad abbracciare l’umanità, a farci carico del dolore altrui e, se è possibile, fare di tutto per alleviarlo!

Arrivare a questo è bello, anzi magnifico, ma per raggiungerlo dobbiamo metterci alla ricerca del Signore: fare silenzio in noi perché la preghiera diventi viva, costante e palpitante; cerchiamo di creare un eremo interiore che possa favorire l’incontro e il colloquio con Dio che sa condurci ai fratelli! Andiamo sul Vangelo ad acquisire i gesti di Gesù… Sono semplici azioni, ma sempre cariche di compassione, di comprensione, di amore che innamorano, aprono i cuori e conducono a sponde ben più alte!

Donaci, Signore, un amore che si rinnova intanto che si consuma; donaci la sete di Te, la ricerca di Te, l’amore per Te che conduce ai fratelli! Siamo sempre come alunni delle prime classi alla scuola della Tua umanità! O Signore, nostro Verbo, che sei cresciuto in età e Grazia nella povertà e nella semplicità, a Te veniamo perché Ti vogliamo nostro compagno negli affanni che la vita ci dà; a Te veniamo perché in Te troviamo il dolore di Uomo abbandonato che racchiude ogni umana sofferenza… Con Te e in Te saremo capaci di portare frutto perché convinti noi siamo: nessun Atto d’Amore andrà perduto, nessuna generosa fatica sarà spesa invano… Nessuna dolorosa pazienza potrà rimanere senza ricompensa perché il bene, che con Te e in Te, circola nel mondo come forza che dà vita, è linfa che scorre nelle arterie del mondo e rimane per tutti come una corrente di atti buoni, di gesti puliti, di parole che a loro volta possono generare fiumi di acqua viva nell’umanità distratta e lontana da Te, perché il bene con Te e in Te è sempre più forte del male!

Noi siamo il profumo di Cristo! (cfr. 2Cor 2,15). Felice immagine di ogni cristiano, se testimoniamo con la nostra vita la Parola che il Figlio ci ha lasciato!
San Tuardowski diceva: “Affrettiamoci ad amare, perché passa presto la scena di questo mondo! La gente se ne va così in fretta!”.
Carissime Anime Riparatrici, cerchiamo di amare con maggiore attenzione e dedizione chi soffre nel corpo e nello spirito. Affrettiamoci a compiere gesti di generosità, impegniamoci a saper vivere con amore i nostri giorni, a saper fare tutto per amore di Dio, perché il tempo per ciascuno di noi è davvero breve, molto breve!

Mettiamoci accanto a chi può essere nel bisogno per diventare sacerdoti dell’umanità… Abbiamo l’urgenza di porci nel cuore della Chiesa per servire, amare, lodare e offrire con il nulla che siamo. Con viva speranza attendiamo che il Signore della vita faccia di noi, piccoli uomini, quei poveri strumenti a servizio della riparazione, per corrispondere pienamente alle Sue attese!

Chiediamo al Signore di renderci capaci di amare e di saper alleviare il dolore altrui. A volte è una decisione che costa, ma è anche un dono di Dio che possiamo implorare, sostenere con la preghiera e coltivare con l’umiltà: così sapremo renderci responsabili di questo dono, assolutamente da non trattenere per noi stessi, ma da comunicare ai fratelli!
Mettiamo nelle nostre giornate valanghe di amore per il Signore… ripetiamo l’Atto d’Amore che chiede pietà per il mondo; mai come in questo momento ne capisco il valore, ne sento il bisogno e colgo tutta l’urgenza di questa piccola preghiera che è vasta come il mondo!

Mio Dio, Ti amo!
Abbi pietà di noi, dei sofferenti e del mondo intero!

Ogni Atto di Amore è per me un canto, un raggio di sole che ci investe per riempirci d’amore per il Signore! È preghiera che accende l’anima e sa donare il gusto della fraternità! Questa preghiera è la fiaccola della nostra cattolicità, è il fuoco che illumina il buio che ci circonda, è amore che spinge a sentirci madri di ogni figlio di Dio!

La preghiera dell’Atto d’Amore altro non è che il sogno di Dio che dovrà dare grappoli maturi per il futuro del mondo… È un invito che indica una sorgente, una terra nuova dove si abbraccia l’umanità e s’implora perdono e pietà per tutti. Esso è l’aggancio per tutta la famiglia umana che deve ritrovare il suo Dio! Ripetiamolo, lasciamoci invadere dalla preghiera dell’Atto d’Amore, essa è un piccolo faro che illumina la nostra interiorità, è un “grido” che diventa bisogno, che chiede a Dio di farci strumenti per “Edificare e piantare” (Ger 1,10) per la nuova alba che certamente verrà!

Ogni giorno prego per tutti voi, perché, mentre passano le giornate, possiate diventare sempre più cari al Signore, che vi ha scelti per una causa che gli sta molto a cuore: la riparazione!

A voi, carissimi ammalati, che siete in gran numero nel Progetto della riparazione con l’Atto d’Amore, voglio dire: il Signore ci sussurra che questa vita di sacrificio o di incomprensione sarà molto feconda, perché la sofferenza offerta con amore è la via più sicura per arrivare a Lui che sa condurre sulla vetta del tutto donare. È la strada maestra che porta all’amore per Dio e che sa fare i Santi!

Suor Lina Iannuzzi