MIE DILETTISSIME ANIME, carissime amiche e amici votati ad un servizio d’amore per la Chiesa e per il mondo, a voi il mio affetto fraterno e materno, i miei auguri sempre carichi di preghiera per un Natale ricco di gioie celesti.

Il Gesù che troviamo sui libri di storia, il Gesù del Vangelo, che colpisce la gente con uno sguardo e una parola folgorante, giace sulla paglia per confermare la parola dei Profeti.

Andiamo a questo Dio che si fa Bambino per noi per insegnarci la strada della piccolezza, dell’umiltà, del nascondimento!

Poniamoci in atteggiamento di adorazione, ricchi di stupore, di gaudio interiore, anche se siamo sicuri che Lui è già in noi.
Siamo chiamati a darGli vita, a farlo vivere nelle nostre giornate; siamo chiamati a far sì che si incarni in noi, perché se Dio non nasce in noi, Lui, l’Altissimo, è nato invano! Lo afferma il grande Sant’Ambrogio nella sua statura di Santo e di uomo di Dio.

L’Altissimo s’inchina davanti a Maria, con l’Annunciazione… Non s’impone mai e anche questa volta sta alla porta, bussa al cuore di Maria e attende… Egli dipende dalla nostra libertà che può scegliere di rifiutarlo, ma Maria sa rispondere: “Avvenga in me quello che hai detto!” Sono parole grandi che ci riempiono di cielo e ci fanno assaporare la sua fede e il suo amore alla piena volontà di Dio.
Anche noi come Lei, vogliamo ripetere: avvenga in me quello che è nella Tua Volontà! Torni ad abitarmi il Tuo Amore e fa’ di me, di noi, il Tuo Natale; donaci di far brillare, a chi incontriamo, segni di speranza, di bontà, di tenerezza, di mansuetudine!

Vestiamoci di calore umano, quello vero che porta a vincere l’egoismo, i nostri interessi e la nostra umile persona diventerà luce radiosa che annuncia a chi avvicina: – Bello è amare, santo è donare… Beati quelli che sanno farlo con la forza dell’amore e in pieno nascondimento! –

Nelle notti di prova che stiamo attraversando insieme alla Chiesa e all’umanità, dobbiamo imparare a far scorgere la Luce di Cristo che orienta e innalza, perché Lui è già in noi e nel Suo Nome e nel Suo Amore possiamo vincere il mondo e le sue tenebre!

Sentiamoci in questo Natale, richiamati da Dio alla nostra identità di cristiani per poter essere in Lui e con Lui lode della Sua gloria e luce del mondo.
Siamo i testimoni di una Luce che splende nonostante la notte del nostro tempo! In questo mondo svuotato di Dio, sento che risplende la luce dei Santi, la speranza dei giusti sulla terra e l’intercessione degli imitatori di Cristo che invocano per sé e per gli altri il “grido d’amore” che chiede pietà per il mondo e per ogni figlio di Dio.

Siamo poveri, piccoli pulviscoli, ma strumenti di Dio noi siamo, coloro da cui l’Altissimo trae meravigliosi accordi per il nuovo mondo che verrà.
Sento che siamo chiamati ad essere continuamente il volto di Dio, le mani di Dio che non puntano mai il dito contro nessuno. Siamo chiamati ad essere lo sguardo benevole di Dio, quello sguardo con cui Gesù guardava le folle, i peccatori, le creature che coronano l’universo! Tutto avvolgeva con la Sua mitezza e mansuetudine. 

Oggi le creature da Dio create ci dicono: luogo sacro noi siamo e tempio di Dio è il nostro nome, perché l’Incarnazione non è mai finita e accade ancora in noi, intorno a noi e in ogni figlio di Dio che si lascia salvare dall’Amore del Padre.