PROGETTO ANIME RIPARATRICI
Suor Lina (Michelina) Iannuzzi
Cellulare: 333 95 31 599 dalle ore 9 alle 12 e dalle 20 alle 22
Sito ufficiale Atto d’Amore: www.preghiamoperilmondo.org
E-mail: preghiamoperilmondo@yahoo.it suorlina@preghiamoperilmondo.org
MAGGIO 2011
La preghiera è un bagno nel divino che ci restituisce pace e gioia;
è l’incontro con la fedeltà di Dio che non tradisce mai;
è la bussola che orienta il nostro cammino nella fede.
IL VENTAGLIO DELLA PREGHIERA
Carissime sorelle e fratelli in Cristo!
Questa volta voglio parlarvi soprattutto della preghiera. Siamo nel mese di Maggio e alla Vergine Maria la preghiera sta molto a cuore. Ve la presento così come il Signore permette di farmela vivere.
Pregare è innanzi tutto un dono di Dio e Maria riesce a dire: “L’anima mia magnifica il Signore” perchè l’Altissimo ha compiuto in Lei “grandi cose”.
La preghiera è quello stupore che ci fa avvertire di essere stati resi caldi dell’Amore divino. Essa c’innalza lentamente e ci sorprende di volta in volta, perchè sorge a nostra insaputa e provoca l’incanto: la bellezza, la pienezza dello stare con Dio, a tu per tu con Lui che suscita in noi la preghiera!
A volte è solo un piccolo balbettio prodotto dal palpito d’amore che il Signore crea in noi e ci introduce nel cuore il canto della gratuità soave e leggero, ricco di grazia che ci aiuta a ripetere: – Tutto è Suo dono d’Amore –
L’uomo di preghiera non ha bisogno di miracoli, perchè ogni cosa è un miracolo per lui, ogni cosa porta a Dio e immerge in Dio, ogni cosa parla a lui della Sua Azione creatrice nell’universo.
Dobbiamo coltivare verso Dio il senso della riconoscenza perchè faccia scaturire in noi “l’Azione di grazia”, il canto che vince ogni nostra resistenza!
“Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?” (Sal 116,12). Dobbiamo imparare a cantare al Signore con il canto del proprio dovere fatto bene e con amore, da cui riceviamo senz’altro gioia, ma che porta a celebrare i prodigi del Dio Altissimo.
Preghiera! Spazio di lode e di amore, d’intercessione, di riparazione, di ringraziamento che aiuta a leggere le cose sotto il segno del Dono.
Preghiera: adorazione… in cui scopriamo la nostra nullità che ci fa sfiorare il Mistero di Dio e lascia nel profondo un atteggiamento consapevole d’umiltà.
Bellissimo il silenzio adorante che ci tiene fermi, prostrati in uno spazio che ci parla del sacro, dove il silenzio è musica e ci fissa in Dio in un bagno d’amore per Lui e per i Suoi figli!
Esperienza ineffabile che avvolge e porta a scoprire il Mistero di Dio in noi, accanto a noi, pur rimanendo il grande Mistero dell’uomo di ogni tempo!
Quando preghiamo, noi ci apriamo all’Azione della Grazia, ci disponiamo alla Sua visita che seduce e trasforma e porta a pregare per la Chiesa e per il mondo! San Paolo, però, ci avverte che noi “nemmeno sappiamo che cosa è conveniente chiedere nella preghiera, nè sappiamo come dobbiamo pregare, se lo Spirito non venisse a pregare in noi con gemiti inesprimibili” (Rm 8,26).
Ma spendiamo una parola sulla preghiera d’intercessione: essa vuol dire letteralmente impedire a Dio di svolgere un disegno, vuol dire obiettare, pregare per gli altri e in nome degli altri, vuol dire “assediare” Colui che può avere ancora “pietà” dei Suoi figli e può far trionfare la Sua Misericordia sul gran male che ci circonda.
Nell’Antico Testamento troviamo alcune posizioni di questa preghiera: in piedi, prostrati a terra, a braccia elevate, con le palme verso l’alto. È supplica a Dio e per alcuni Santi, è decisione estrema di prendere su di sè il disegno di Dio su un popolo. A noi, Anime Riparatrici, è chiesto di farci carico, di rappresentare l’intera umanità e, con Maria e per i meriti di Cristo, elevare la nostra preghiera in difesa di tutti i figli di Dio smarriti e lontani da Lui.
Ogni preghiera d’intercessione ci mette nel ruolo “sacerdotale” e tutte le volte che preghiamo con la preghiera dell’Atto d’Amore a favore del mondo, noi svolgiamo nella Chiesa un compito sacerdotale! Due esempi di preghiera d’intercessione li troviamo in Mosè (Esodo 32, 1-14 e 30-35).
Anche il salmo 106, al versetto 23° ci dice apertamente: “E aveva deciso di sterminarli, se Mosè, Suo eletto, non fosse stato sulla breccia di fronte a Lui, per distogliere la Sua collera dallo sterminio”.
Sentiamoci corresponsabili delle brutture che ci sono nel mondo, (lo dico soprattutto a me stessa) perchè, se sapessi dare meglio e di più, forse di quel male che infanga il mondo ce ne potrebbe essere un po’ meno!
Carissime Anime Riparatrici, nella prospettiva cristiana, noi potremmo essere anche i figli amati da Dio, ma non necessariamente migliori degli altri! Sì, la fede ci distingue e da essa riceviamo la capacità e l’audacia di pregare per gli altri, ma questo rimane valido davanti a Dio solo se rinneghiamo l’atteggiamento di superiorità e se riusciamo a solidarizzare con tutti i fratelli del mondo!
L’atteggiamento fondante perchè sia autentica la preghiera di intercessione, è l’umiltà e la consapevolezza che Gesù è in noi ad intercedere per i fratelli nel Suo grande ruolo di “Sacerdote e vittima” e perciò di mediazione presso il Padre.
Sentiamoci perciò nella barca dei peccatori con umiltà audace e chiediamo “pietà” per noi e per il mondo intero!
Leggiamo questi passi biblici che ci aiuteranno a capire meglio: Giona 1,6 e 3,9; Gl 2,14; Am 5,15; Tb 13,8; Ger 21,2 e 26,3; il resto lo lasciamo alla Grazia e alle sorprese inaudite dell’Amore di Dio “ricco di Misericordia” e di perdono per tutti
noi.
Sia il servizio della carità che il volontariato non ci permetteranno mai di raggiungere tutti quelli che hanno bisogno di un aiuto umano, ma la preghiera d’intercessione ci porterà sempre ad espandere il nostro amore e ci farà raggiungere il cuore degli uomini. In tal modo, diventiamo quasi complici della Misericordia di Dio e perciò possiamo avanzare, pregando, sulle strade dei nostri fratelli!
Preghiamo per tutti i popoli della terra insieme a Gesù, nostro intercessore presso il Padre e con Lui e in Lui viviamo la Sua affascinante missione, supplicando il Padre perchè abbia “pietà” di tutti noi. Con noi c’è Maria, “Mediatrice del genere umano”, ci sono i Santi, la cui intercessione è potente ed efficace per la loro fede e il loro amore, c’è l’intercessione della Chiesa tutta, sempre vigile e attenta come Madre che veglia, offre e si dona per tutta l’umanità.
Mettiamo la preghiera nelle prime ore del mattino, sono le ore che ci fanno sfiorare l’eternità: non c’è fretta, non ci sono i rumori e qualsiasi preghiera riesce molto bene e, se pregando, ci troviamo con le mani vuote, prive di frutti da offrire non ha importanza perchè è sempre vero che possiamo raccogliere i semi dell’Amore di Dio!
Preghiamo nella malattia, nel dolore, nel Dio assente, nelle stanchezze che non mancano mai!
Più si ama e più si soffre… ma questo stato gradatamente ci porterà a capire che il grano del dolore incontrato in tante direzioni della vita, se lo seminiamo nel solco dell’amore, forse, nel prossimo domani, si schiuderà per inondarci di gioia, perchè la sofferenza rimane infruttuosa solo quando non è fecondata dall’amore!
La preghiera è anche fatica, lotta, tedio… ma rimane la pazienza, la fede che ci fa ricominciare da capo un salmo o un’Ave Maria detta male.
Preghiera… oasi di pace che cerca il silenzio per dare sfogo a quel “grido d’amore” che ci scoppia dentro. Ma preghiera è anche sentirsi investiti da un freddo gelido che ci attraversa, in cui l’aridità ci fa sentire simili a cisterne screpolate, aride, senz’acqua! E allora se ci lasciamo condurre dallo Spirito, troveremo la capacità di armonizzare questo stato con il bisogno di gridare ancora più forte: – Signore, sono un sasso, ma questo sasso Ti ama! – e sarà amore di volontà, amore di pura fede che punta solo su Dio. San Paolo direbbe: “So in chi ho creduto!” (2 Tim 1, 12).
In queste condizioni la preghiera ci fa incontrare gli assenti, i dubbiosi che non hanno voglia di impegnarsi. E qui la nostra preghiera faticosa si colora dello stato d’animo dei nostri fratelli! Così, grazie alla preghiera, noi entriamo in punta di piedi nell’animo altrui, mentre il Signore ci addestra a condividerne i loro pesi e i loro travagli… e magari, con Maria, riusciremo ad asciugare qualche lacrima dal volto dei Suoi figli segnati dal fardello della sofferenza!
Chiediamo al Signore di tradurre il nostro “Amen” della fede anche nell’Amen della fraternità.
Suor Lina Iannuzzi